Oggi le aziende si trovano ad affrontare la crescente sfida di comunicare le proprie pratiche e i propri risultati in modo trasparente e in conformità con le nuove normative.
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rappresenta un significativo passo avanti in questo senso, stabilendo requisiti più severi e dettagliati per il reporting di sostenibilità. Tuttavia, questo nuovo quadro comporta notevoli sfide per le organizzazioni abituate a metodi più tradizionali di gestione dei dati.
Excel non è conforme ai requisiti CSRD
Per anni, molte aziende si sono affidate a fogli di calcolo come Excel per raccogliere, organizzare e presentare i propri dati sulla sostenibilità. Questo strumento, pur essendo familiare e versatile, sta facendo trasparire i suoi limiti in un contesto in cui l’accuratezza, la coerenza e l’accessibilità dei dati diventano cruciali.
I fogli elettronici, per loro natura, non sono in grado di gestire la complessità e il volume di dati richiesti dalla CSRD e non offrono le funzionalità necessarie per garantire l’integrità e la verificabilità delle informazioni riportate.
Il passaggio dalla gestione dei dati sulla sostenibilità attraverso strumenti di base come Excel a sistemi più avanzati e specializzati non è solo una questione di conformità, ma una trasformazione fondamentale del modo in cui le aziende comprendono e comunicano il loro impatto sul mondo.
L’introduzione di un nuovo standard di rendicontazione non solo sottolinea le carenze delle vecchie metodologie, ma evidenzia anche l’urgenza di adottare soluzioni più robuste, efficienti e, soprattutto, in grado di resistere all’esame del rigoroso quadro della CSRD.
Il motivo principale: lo European Single Electronic Format (ESEF).
La rendicontazione nel formato elettronico unico europeo (ESEF) è un requisito fondamentale stabilito dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e si riferisce alla necessità di preparare i report di sostenibilità in un formato digitale standardizzato.
Questo requisito facilita l’accessibilità, l’analisi e la comparabilità dei dati di sostenibilità riportati dalle aziende a livello europeo.
Per soddisfare questo requisito, la CSRD si affida alla tecnologia XBRL (eXtensible Business Reporting Language) per l’etichettatura digitale delle informazioni riportate.
Che cos’è XBRL?
XBRL è un linguaggio basato su XML per la comunicazione elettronica di dati aziendali e finanziari. Consente di etichettare in modo univoco ogni informazione finanziaria o di sostenibilità, facilitandone l’identificazione automatica, l’elaborazione e l’analisi delle informazioni da parte degli utenti, quali autorità di regolamentazione, investitori e analisti.
Caratteristiche principali di XBRL:
- Standard aperto: XBRL è uno standard libero e aperto, sviluppato e mantenuto da un’organizzazione no-profit, XBRL International Inc.
- Tag dei dati: I tag XBRL (tassonomie) descrivono il contenuto dei dati in termini di significato finanziario o di sostenibilità, rendendo i dati “intelligenti” e leggibili dalle macchine.
- Interoperabilità: in quanto standard globale, facilita l’interoperabilità e la comparabilità delle informazioni finanziarie e di sostenibilità tra sistemi e giurisdizioni diverse.
- Flessibilità: XBRL consente di creare tassonomie personalizzate per soddisfare specifiche esigenze di rendicontazione, adattandosi a diversi quadri normativi e di rendicontazione.
Implementazione dell’ESEF utilizzando XBRL nellla CSRD:
Nel contesto della CSRD, l’implementazione dell’ESEF tramite XBRL consente alle aziende di etichettare le proprie informazioni sulla sostenibilità secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).
In questo modo è più facile per le autorità di regolamentazione e per gli altri utenti valutare la conformità delle aziende ai requisiti di sostenibilità dell’UE e analizzare in modo più efficiente la loro performance di sostenibilità.
L’adozione di XBRL nel reporting di sostenibilità ai sensi della CSRD ha i seguenti obiettivi:
- Migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei dati sulla sostenibilità: le informazioni contrassegnate da XBRL possono essere facilmente accessibili ed elaborate da software specializzati, migliorando l’accessibilità per tutti gli utenti delle informazioni.
- Facilitare la comparabilità e l’analisi: le etichette standardizzate consentono di confrontare le informazioni sulla sostenibilità tra le aziende e i settori, facilitando l’analisi da parte di investitori, analisti e altri stakeholder.
- Aumentare la trasparenza e l’affidabilità: la struttura e la standardizzazione imposte da XBRL contribuiscono all’accuratezza e alla coerenza delle informazioni riportate, aumentando l’affidabilità dei dati sulla sostenibilità.
In sintesi, l’implementazione dell’ESEF con l’utilizzo di XBRL nell’ambito della CSRD rappresenta un significativo passo avanti nella standardizzazione e digitalizzazione del report di sostenibilità, con l’obiettivo di una maggiore trasparenza, accessibilità e comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità a livello europeo.
Poiché si tratta di un requisito fondamentale della CSRD, un foglio di calcolo (Excel o altro) non sarà valido ai fini della conformità.
Altri motivi per cui un foglio di calcolo o Excel non sono conformi ai requisiti CSRD
Oltre a quanto sopra, ci sono altri motivi per cui abbiamo bisogno di una piattaforma o di un software per gestire i nostri dati ESG per la conformità alla CSRD:
- Complessità dei dati e rendicontazione integrata: gli standard di rendicontazione stabiliti dalla CSRD e dagli ESRS richiedono la raccolta, l’analisi e la presentazione di un’ampia gamma di dati sulla sostenibilità che coprono gli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). La complessità e il volume di questi dati possono andare oltre le capacità di gestione di Excel, soprattutto per le grandi organizzazioni con operazioni e catene di fornitura estese.
- Coerenza e controllo delle varie versioni: mantenere la coerenza, l’accuratezza e il controllo delle varie versioni dei dati nei fogli di calcolo Excel condivisi tra più utenti e reparti può essere estremamente impegnativo. Questo può portare a errori, duplicazioni e discrepanze nei dati riportati.
- Automazione ed efficienza: Excel non dispone delle funzionalità di automazione avanzate necessarie per raccogliere ed elaborare in modo efficiente grandi volumi di dati provenienti da fonti diverse. Ciò può comportare un processo di reporting manuale, soggetto a errori e che richiede molto tempo.
- Requisiti di garanzia e verifica: La CSRD stabilisce che le informazioni di sostenibilità riportate devono essere verificate da una terza parte indipendente, il che richiede un livello di rigore e trasparenza nella raccolta dei dati e nella rendicontazione che può essere difficile da raggiungere e dimostrare utilizzando solo Excel.
- Integrazione dei dati e analisi della doppia materialità: la conduzione di un’analisi della doppia materialità, che valuta sia l’impatto dell’azienda sulla sostenibilità sia l’impatto della sostenibilità sull’azienda, richiede un approccio integrato e un’analisi approfondita dei dati che può essere difficile da gestire in modo efficiente in Excel.
Per questi motivi, le aziende stanno adottando sistemi e piattaforme di gestione dei dati di sostenibilità sempre più sofisticati, progettati appositamente per conformarsi alle normative sul reporting di sostenibilità come la CSRD e per gestire la complessità, il volume e il rigore dei dati richiesti.
Queste soluzioni offrono strumenti avanzati di analisi, automazione, controllo delle varie versioni e reporting che vanno oltre le capacità dei fogli di calcolo tradizionali come Excel.
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