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APLANET » Tassonomia Europea: Come adeguarsi al quadro normativo
finanzasostenibilitàTassonomia UE

Tassonomia Europea: Come adeguarsi al quadro normativo

by APLANET, APLANET

Apr 14, 2023

Tassonomia Europea

La Tassonomia Europea ha svolto un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia più sostenibile e attenta all’ambiente.

Questo quadro normativo ha prodotto un impatto significativo sulle imprese e sugli investitori, interessati ad adottarlo e a trarre vantaggio dalle opportunità che offre. 

In questo articolo esploreremo gli obiettivi, l’ambito e le applicazioni della Tassonomia Europea, illustrandone i vantaggi e le sfide. 

Inoltre, vedremo come questo sistema di classificazione possa essere un catalizzatore per una trasformazione sostenibile.

Indice

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  • Cos’è la Tassonomia Europea?
    • Obiettivi e ambito di applicazione della Tassonomia Europea
    • Calendario di applicazione della Tassonomia Europea
      • Calendario degli sviluppi della normativa
      • Calendario dei requisiti di divulgazione
  • Come applicare la Tassonomia dell’UE?
  • Vantaggi dell’applicazione della Tassonomia Europea per le aziende
  • Domande frequenti sulla Tassonomia dell’Unione Europea
    • Cosa si intende per “No significant harm” (DNSH) nella Tassonomia dell’UE?
    • Cosa si intende per “verde” nella Tassonomia Europea?
    • Cosa si intende per adeguatezza e allineamento nella Tassonomia?
    • Qual è la differenza tra la Tassonomia UE e la TCFD?
    • Qual è la differenza tra la Tassonomia UE e Il SFDR?
    • Quali sono gli attuali limiti della tassonomia?
  • Conclusioni

Cos’è la Tassonomia Europea?

La Tassonomia Europea è un sistema di classificazione stabilito dall’Unione Europea (UE) che determina se un’attività economica può essere considerata “sostenibile” o “verde”. 

Questo strumento è stato creato con l’obiettivo di facilitare e aumentare gli investimenti sostenibili ed eliminare il greenwashing, una pratica che vede le aziende fornire informazioni ingannevoli o false sulla sostenibilità dei loro prodotti o servizi.

La Tassonomia Europea è stata istituita con il Regolamento UE 2020/852 ed è stata uno dei primi sforzi significativi per regolamentare i requisiti della rendicontazione non finanziaria. 

Le aziende soggette a questo regolamento sono tenute a divulgare le misure da loro adottate in materia di ambiente, impatto sociale e governance (ESG).

Dalla sua entrata in vigore nel luglio 2020, questo quadro normativo ha subito diversi aggiornamenti e modifiche, rendendo difficile per molte aziende e investitori stare al passo con tutte le nuove implementazioni. Pertanto, in questo articolo presentiamo una panoramica complessiva della Tassonomia Verde Europea e della sua valenza.

Taxonomy_IT

Obiettivi e ambito di applicazione della Tassonomia Europea

Gli obiettivi principali della Tassonomia Europea consistono nell’aiutare le imprese e gli investitori a orientarsi nella transizione verso un modello economico europeo più sostenibile, in linea con gli impegni politici di alto livello come l’Accordo di Parigi e il Patto Verde Europeo. 

Inoltre, la Tassonomia mira a fornire un quadro di riferimento comune in grado di facilitare la valutazione e il confronto delle attività sostenibili in diversi settori e regioni.

L’ambito di applicazione della Tassonomia dell’UE ha due utenti principali: l’Unione Europea o i suoi membri e gli attori coinvolti nei mercati finanziari. Esso riguarda direttamente le aziende che devono adeguarsi ai criteri stabiliti dall’UE. 

Sono coinvolti anche gli investitori, soprattutto quelli alla ricerca di opportunità di investimento sostenibili.

Calendario di applicazione della Tassonomia Europea

Lo sviluppo e l’adempimento della Tassonomia Europea seguono un calendario specifico che concerne sia le aziende che le istituzioni finanziarie. Di seguito è riportata una descrizione dettagliata delle scadenze principali e delle date di divulgazione obbligatoria.

Calendario degli sviluppi della normativa

  • 2022: Applicazione del Delegated Climate Act.
  • 2022: Finalizzazione del Complementary Climate Delegated Act e pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Implementazione posticipata di un anno.
  • In attesa: Approvazione formale del Sustainable Finance Platform Report come atto delegato. Dal gennaio 2023, le istituzioni finanziarie dovranno iniziare a divulgare il rapporto di adeguatezza.

Calendario dei requisiti di divulgazione

Di seguito è riportata una tabella con le tempistiche e i requisiti di divulgazione.

QuandoChiCosa fare
Gennaio 2023Grandi società quotate in borsa con > 500 dipendentiDivulgare i rapporti di adeguatezza e di allineamento relativi all’anno precedente. Le istituzioni finanziarie divulgano il rapporto di adeguatezza relativo al 2022.
Gennaio 2024Grandi società quotate in borsa con > 500 dipendentiDivulgare i rapporti di adeguatezza e di allineamento relativi all’anno precedente. Le istituzioni finanziarie divulgano il rapporto di adeguatezza e di allineamento relativo al 2023.
Gennaio 2025Grandi società quotate in borsa con > 500 dipendentiPer le valutazioni DNSH (Do No Significant Harm) di esposizioni in paesi terzi, gli istituti finanziari possono includere delle stime di allineamento, soggette al periodo di revisione del 2024.
Gennaio 2026Tutte le grandi imprese con > 250 dipendentiGli istituti di credito includono l’allineamento nei propri libri contabili, insieme alle tariffe e alle commissioni per le attività non bancarie per la rendicontazione ai sensi della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e della Tassonomia.
Gennaio 2027Tutte le società quotate in borsa, comprese le PMILe PMI dovranno rendicontare attenendosi a uno standard semplificato della CSRD e della Tassonomia.

Come applicare la Tassonomia dell’UE?

Secondo il regolamento, un’attività è sostenibile se rispetta 6 obiettivi ambientali:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici.
  • Adattamento ai cambiamenti climatici.
  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine.
  • Transizione verso un’economia circolare.
  • Prevenzione e controllo dell’inquinamento.
  • Protezione e recupero della biodiversità e degli ecosistemi.

Altre considerazioni in linea con i suddetti obiettivi che devono essere prese in considerazione sono:

  1. Contribuire ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali indicati sopra.
  2. Non arrecare danni significativi (principio di no significant harm, DNSH) a nessuno degli altri obiettivi, rispettando al contempo i diritti umani di base e le norme sul lavoro.
  3. Rispettare le garanzie sociali minime e non produrre un impatto sociale negativo.
  4. Rispettare i criteri di vaglio tecnico sviluppati dal Gruppo Tecnico di Esperti dell’UE (TEG), che specificano i requisiti di prestazione per determinare i punti 1 e 2.

Le aziende dovranno dimostrare di soddisfare i requisiti tecnici per ogni obiettivo ambientale. 

Sono stati definiti 70 criteri per la mitigazione e 64 per l’adattamento, raggruppati in tre categorie principali: basse emissioni di carbonio, transizione e abilitazione. Per ogni obiettivo, il TEG ha stabilito delle soglie che indicano se un’attività soddisfa gli standard DNSH.

Questi elementi consentono all’azienda di valutare il proprio impatto, in maniera accurata e organica, in riferimento all’obiettivo da raggiungere. Forniscono quindi un orientamento chiaro per intraprendere azioni idonee in base alle proprie esigenze specifiche. 

Vantaggi dell’applicazione della Tassonomia Europea per le aziende

Il vantaggio principale è quello di disporre di un quadro giuridico per migliorare la propria attività e renderla sostenibile. Le aziende hanno una serie di obiettivi da implementare, che consentono di realizzare cambiamenti di ampia portata. In questo modo, possono dimostrare con chiarezza il loro impegno a favore dell’ambiente. 

A loro volta, le aziende possono attrarre investitori interessati alla sostenibilità. Ciò consente loro di reperire capitali da fonti nuove e più diversificate, aiutandole a migliorare la propria attività e a continuare a crescere.

Inoltre, migliorano la loro organizzazione interna, grazie alle indicazioni dei criteri utilizzati nella Tassonomia che semplificano il processo decisionale e la pianificazione, evitando i rischi e cogliendo le opportunità.

Taxonomy_IT

Domande frequenti sulla Tassonomia dell’Unione Europea

Cosa si intende per “No significant harm” (DNSH) nella Tassonomia dell’UE?

“Do No Significant Harm” (DNSH) è un principio chiave in base al quale le attività economiche considerate sostenibili non devono causare danni significativi ad altri obiettivi ambientali. 

In altri termini, un’attività economica non può essere considerata sostenibile se ha un impatto negativo significativo su altri aspetti ambientali, anche se contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Cosa si intende per “verde” nella Tassonomia Europea?

Si riferisce alle attività economiche che soddisfano criteri specifici e contribuiscono in modo significativo agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea, come la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione degli ecosistemi e della biodiversità e la transizione verso un’economia circolare, per citarne alcuni.

Cosa si intende per adeguatezza e allineamento nella Tassonomia?

L’adeguatezza e l’allineamento si riferiscono alla capacità delle attività economiche di un’azienda o degli investimenti di un fondo di soddisfare i criteri stabiliti dalla Tassonomia.

L’adeguatezza riguarda la valutazione dell’inclusione di una specifica attività economica nella Tassonomia e la sua conformità ai requisiti di vaglio tecnico e alle soglie definite per essere considerata un’attività sostenibile. 

Sostanzialmente, l’adeguatezza determina se un’attività economica contribuisce in modo significativo a uno o più obiettivi ambientali prefissati.

L’allineamento, invece, si riferisce alla percentuale di attività economiche, fatturato, spese in conto capitale (CapEx) e spese operative (OpEx) di un’azienda che sono in linea con i criteri e le soglie della Tassonomia Europea. 

L’allineamento è una misura che aiuta le aziende e gli investitori a capire quale percentuale delle loro attività o dei loro investimenti sta effettivamente contribuendo agli obiettivi ambientali e di sostenibilità. Inoltre, fornisce un’idea dei progressi compiuti nella transizione verso un’economia più sostenibile e a basse emissioni di carbonio.

Qual è la differenza tra la Tassonomia UE e la TCFD?

La Tassonomia e la TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) sono due approcci diversi alla sostenibilità e alla rendicontazione in ambito finanziario e aziendale. 

Entrambi gli approcci mirano ad aumentare la trasparenza e a promuovere pratiche sostenibili, ma la Tassonomia è specifica per la regione dell’Unione Europea e si focalizza su criteri tecnici, mentre la TCFD ha un approccio globale e si concentra sulla comunicazione di rischi e opportunità.

Qual è la differenza tra la Tassonomia UE e Il SFDR?

La Tassonomia e il SFDR (Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari) sono complementari, ma affrontano aspetti diversi della sostenibilità nel settore finanziario. 

La Tassonomia è incentrata sulla classificazione delle attività economiche in base alla loro sostenibilità, mentre il regolamento SFDR si focalizza sulla divulgazione di informazioni riguardanti il modo in cui le istituzioni finanziarie affrontano la sostenibilità nelle loro operazioni e prodotti finanziari. Questi due quadri normativi lavorano insieme per migliorare la trasparenza e promuovere gli investimenti sostenibili nell’Unione europea.

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Quali sono gli attuali limiti della tassonomia?

L’attuale regolamento contiene criteri di vaglio tecnico solo per 2 dei 6 obiettivi ambientali. 

Inoltre, la normativa attuale copre solo 13 settori e non include alcune industrie importanti, come l’agricoltura. 

Per i settori esclusi, esistono pochissimi incentivi alla rendicontazione in base al quadro normativo e questo limita l’impatto che questi regolamenti possono avere nel breve periodo.

Conclusioni

L’implementazione e l’adozione della Tassonomia Europea da parte delle aziende e del settore finanziario può accelerare in modo significativo la transizione verso un’economia sostenibile e a basse emissioni di carbonio. 

Questo quadro normativo offre inoltre molteplici vantaggi alle aziende, per cui la sua adozione non solo è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali dell’UE, ma è in grado anche di garantire la redditività a lungo termine delle organizzazioni.

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