La finanza sostenibile non solo rappresenta un nuovo modo di intendere e gestire gli investimenti, ma riflette anche l’impegno di istituzioni, aziende e governi per un futuro più verde ed equo.
L’Europa, in particolare, ha assunto un ruolo guida nella definizione di normative e quadri di riferimento per effettuare questo cambiamento verso un’economia più sostenibile.
In questo articolo esploreremo l’essenza della finanza sostenibile, la sua importanza e le normative chiave che ne stanno determinando l’evoluzione.
Che cos’è la finanza sostenibile?
La finanza sostenibile è definita come l’incorporazione dei fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle decisioni di investimento e di finanziamento con l’obiettivo di ottenere rendimenti a lungo termine e di contribuire allo sviluppo sostenibile.
Questo approccio va oltre il semplice profitto economico perché cerca di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
Considerando i fattori ESG, gli investitori e i finanziatori possono identificare opportunità e rischi che non sempre sono evidenti nell’analisi finanziaria tradizionale.
Perché la finanza sostenibile è importante?
La finanza sostenibile è essenziale perché riconosce che le decisioni finanziarie hanno implicazioni che vanno al di là del rendimento economico. Queste decisioni possono influenzare il benessere sociale, la salute dell’ambiente e la stabilità dell’economia globale.
Adottando un approccio sostenibile, le istituzioni finanziarie possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere uno sviluppo equo e nel combattere sfide globali come il cambiamento climatico.
Inoltre, considerando i fattori ESG, gli investitori possono identificare e mitigare i rischi che potrebbero influire negativamente sulla performance a lungo termine dei loro investimenti.
Che cos’è la finanza di transizione?
La finanza di transizione rappresenta un ramo essenziale nel campo della finanza sostenibile.
Mentre la finanza sostenibile comprende sia il finanziamento di ciò che è già sostenibile oggi (finanza verde) sia quello di ciò che è in fase di transizione verso livelli di performance sostenibili (finanza di transizione), la finanza di transizione si concentra specificamente sul finanziamento di investimenti privati che mirano a ridurre le attuali emissioni di gas serra e altri impatti. L’obiettivo è quello di facilitare la transizione verso un’economia sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico.
In altre parole, si rivolge ad aziende con diversi punti di partenza che vogliono finanziare il loro percorso verso un futuro sostenibile.
Il 13 giugno 2023, la Commissione Europea ha pubblicato delle raccomandazioni non vincolanti su come le aziende, finanziarie e non, possono utilizzare volontariamente gli strumenti di finanza sostenibile dell’UE per cercare o fornire finanziamenti transitori.
La finanza sostenibile dell’UE non sostiene solo le aziende con i più alti record di sostenibilità, ma anche quelle con punti di partenza diversi che hanno chiari obiettivi di sostenibilità. Inoltre, consente alle imprese più piccole di ottenere finanziamenti di transizione in modo proporzionato.
Quadro dell’UE per la finanza sostenibile
L’Unione Europea è stata pioniera nella promozione e nella regolamentazione della finanza sostenibile, stabilendo un solido quadro di riferimento che cerca di allineare le attività finanziarie con gli obiettivi di sostenibilità e cambiamento climatico. Di seguito sono riportate alcune delle principali componenti di questo quadro.
Piano d’azione dell’UE per la finanza sostenibile
Il Piano d’Azione dell’UE per la Finanza Sostenibile è una strategia completa per riorientare il capitale verso investimenti sostenibili, gestire i rischi finanziari del cambiamento climatico e promuovere la trasparenza nelle attività economiche.
L’obiettivo principale di questo piano è sostenere l’Agenda 2030 dell’UE e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Attraverso varie iniziative e regolamenti, il piano mira a garantire che il sistema finanziario europeo contribuisca attivamente alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima.
Regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR)
L’SFDR stabilisce le basi per un’informativa uniforme sulla sostenibilità da parte delle entità del settore finanziario.
L’obiettivo è quello di fornire chiarezza agli investitori sugli impatti ambientali e sociali dei loro investimenti. Garantendo un’informativa trasparente e coerente, il regolamento mira a evitare il “greenwashing” e a garantire che gli investitori dispongano delle informazioni necessarie per prendere decisioni informate.
Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD)
La NFRD mira a migliorare la trasparenza e la comparabilità delle informazioni non finanziarie fornite dalle grandi imprese nell’UE.
Questa direttiva stabilisce il quadro di riferimento per la divulgazione di informazioni sull’impatto delle attività aziendali sull’ambiente, sulla società e sui dipendenti. In questo modo, cerca di fornire agli investitori, ai consumatori e alle altre parti interessate un quadro più chiaro della posizione e delle prestazioni delle aziende in materia di sostenibilità.
Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD)
La CSRD amplia e rafforza gli obblighi di divulgazione stabiliti dalla NFRD. Mentre la NFRD si concentra sulla divulgazione di informazioni non finanziarie, la CSRD va oltre, richiedendo alle aziende di divulgare informazioni dettagliate sul loro allineamento con gli obiettivi di sostenibilità dell’UE.
Questa direttiva riconosce che la sostenibilità è essenziale per il successo aziendale a lungo termine e cerca di garantire che le aziende rendano conto in modo trasparente dei loro sforzi e risultati in materia di sostenibilità.
Tassonomia della finanza sostenibile
La tassonomia della finanza sostenibile della Commissione Europea è un sistema di classificazione che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili.
Questo strumento è essenziale per orientare gli investimenti verso attività coerenti con gli obiettivi di sostenibilità dell’UE.
Fornendo una definizione chiara e uniforme di ciò che costituisce un’attività sostenibile, la tassonomia mira a evitare il greenwashing e a garantire che gli investimenti contribuiscano effettivamente alla transizione ecologica.
Obbligazioni Verdi (Green Bond)
I green bond sono strumenti di debito emessi per finanziare progetti specifici con evidenti benefici ambientali.
Queste obbligazioni hanno guadagnato popolarità negli ultimi anni perché offrono agli investitori l’opportunità di contribuire direttamente al finanziamento di progetti sostenibili.
L’UE ha stabilito un quadro di riferimento per i Green Bond, definendo criteri chiari che i progetti finanziati devono soddisfare per garantire il loro impatto positivo sull’ambiente.
Standard e Quadri di Riferimento per la Finanza Sostenibile
Il panorama normativo della finanza sostenibile si è evoluto rapidamente e con esso sono emersi diversi standard e quadri di riferimento per guidare le aziende nel loro percorso di sostenibilità.
Questi standard e quadri variano nell’approccio e nell’applicabilità, ma tutti cercano di fornire chiarezza e coerenza nella divulgazione e nella gestione dei rischi e delle opportunità legati ai temi ESG.
- GRI (Global Reporting Initiative Standards): questi standard sono attualmente i più diffusi e accettati per il reporting di sostenibilità. Sono suddivisi in tre sezioni: Universale, Settoriale e Tematica, e danno priorità al coinvolgimento degli stakeholder e alle valutazioni di materialità come parte integrante dei criteri di rendicontazione.
- SASB (Sustainability Accounting Standards Board): gli standard SASB identificano sottoinsiemi di informazioni ESG rilevanti per la creazione di valore a lungo termine. Forniscono argomenti e metriche specifiche per ciascuno dei 77 settori industriali che coprono.
- SDGs (Sustainable Development Goals): sono 17 obiettivi introdotti dalle Nazioni Unite nel 2015 che coprono i tre pilastri ESG. Fanno parte dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
- TCFD (Task Force for Climate-related Financial Disclosures): Creata dal Financial Stability Board (FSB), la TCFD cerca di migliorare la qualità delle informazioni comunicate a investitori, finanziatori e assicuratori sui rischi legati al clima.
- Standard di performance dell’IFC (International Finance Corporations): questi standard forniscono un punto di riferimento internazionale per l’identificazione e la misurazione dei rischi ambientali e sociali di un’azienda o della sua attività di investimento.
Ciascuno di questi standard e quadri di riferimento presenta i propri vantaggi e le proprie sfide, ma insieme rappresentano uno sforzo collettivo per allineare il mondo finanziario agli obiettivi globali di sostenibilità.
Le Sfide della Finanza Sostenibile
Il mondo finanziario sta vivendo una significativa transizione verso la sostenibilità, con particolare attenzione ai criteri ambientali, sociali e di governance (ESG).
Tuttavia, questa transizione non è priva di sfide:
Mancanza di Dati ESG Coerenti
La sfida principale che il mercato nel suo complesso deve affrontare è la mancanza di un accordo sui dati ESG o sulla disponibilità di tali dati.
A differenza del tradizionale reporting finanziario, non esiste uno standard o un quadro di reporting universale per i temi ESG. Ciò rende difficile l’analisi e il confronto dei dati tra le varie aziende e alimenta lo scetticismo del mercato sull’efficacia delle misure ESG.
Per affrontare questo problema, l’International Sustainability Standards Board (ISSB) sta sviluppando una “linea di base globale completa”.
Mobilitazione e Incentivazione delle Aziende Private
Un’altra sfida significativa è la mobilitazione e l’incentivazione delle aziende private, soprattutto delle PMI, a condividere i propri dati ESG.
Le PMI, che rappresentano un’ampia percentuale di imprese a livello globale, saranno essenziali per la transizione globale verso un’economia sostenibile.
Sfide a Livello di Singola Azienda
A livello di singola azienda, ci sono diverse sfide chiave:
- Guardare oltre le etichette ESG: le aziende dovrebbero identificare e affrontare problemi specifici all’interno della loro organizzazione piuttosto che aderire semplicemente a etichette generali.
- Integrazione nelle decisioni di investimento o di credito: gli istituti finanziari devono integrare la strategia ESG nei loro processi decisionali di investimento o di credito.
- Competenze e formazione ESG: è fondamentale avere al proprio interno competenze ESG e opportunità di formazione per affrontare efficacemente i temi della sostenibilità.
- Comunicazione degli impegni ESG: le aziende devono comunicare efficacemente come hanno gestito i rischi ESG e promosso pratiche sostenibili.
- Integrare i temi ESG nella gestione del rischio: le aziende dovrebbero integrare le considerazioni ESG nei loro processi di gestione del rischio per proteggersi dai rischi legati alla sostenibilità.
Queste sfide sottolineano la necessità di un approccio olistico e ben informato alla sostenibilità nel settore finanziario.
Conclusioni
La finanza sostenibile rappresenta un’evoluzione cruciale nel mondo finanziario, in quanto allinea gli investimenti e le decisioni finanziarie con gli obiettivi ambientali, sociali e di governance.
Man mano che le aziende e le istituzioni finanziarie si muovono su questa strada, devono affrontare sfide in termini di standard, divulgazione e adattamento a un quadro normativo in costante evoluzione.
Tuttavia, queste sfide rappresentano anche opportunità di innovazione, adattamento e leadership in un mondo che cerca soluzioni sostenibili e resilienti al cambiamento climatico.
Per affrontare efficacemente le sfide della finanza sostenibile, sono essenziali soluzioni e strumenti adeguati.
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